A.LA.RI.S. IN ABRUZZO

Qualche tempo fa siamo stati contattati dall’amico Giampiero, appassionato di storia nonché ricercatore, per interessarci alle postazioni tedesche nella zona di Roccaraso.

 Dopo aver consultato alcuni libri sull’argomento e soprattutto parlato con alcuni abitanti della zona ci siamo dedicati alle ricerche sul campo, inizialmente abbiamo trovato tracce di trinceramenti sicuramente tedeschi e alcune indubbie postazioni di MG realizzate con muretti a secco.

 I monti, meta delle nostre ricerche, erano parte della Linea Gustav e dominano la valle del Sangro, sicuramente i tedeschi con buoni appostamenti riuscivano facilmente a tenere sotto controllo eventuali attaccanti. Inoltre sappiamo che lungo il Sangro insistevano truppe inglesi dell’8° Armata Britannica che però non riuscivano a sopraffare le linee germaniche.

In seguito abbiamo cominciato a trovare testimonianze costituite da grosse trincee e acquartieramenti composti da voluminose fosse semicircolari, con un’entrata, che venivano ricoperte di tronchi e zolle,questi manufatti servivano come posti di ricovero per la truppa e magazzini e a volte erano collegati tra loro da trincee a “zig zag”. 

A seguito di alcune ricerche è emerso che la zona è stata oggetto di intensa attività di artiglieria da parte degli Alleati che avevano cercato di ingannare i tedeschi facendo loro credere ad un eventuale sfondamento in quella zona, i tedeschi caddero nel tranello rinforzando le difese e facendo affluire truppe scelte, la riprova di questa tesi è che abbiamo trovato indubbie tracce della presenza di paracadutisti.

In realtà il motivo di queste poche righe è la mera soddisfazione di aver trovato tracce inequivocabili della presenza di alcune specifiche truppe presenti in quella zona.

A seguito del trucco attuato dagli alleati i tedeschi avevano trasferito truppe particolarmente addestrate per evitare lo sfondamento della linea del Sangro e in modo particolare il Fallschirm Maschinengewehr Battaillon 1 asservito alla 1° Fallschirmjager Division, si tratta appunto di truppe paracadutiste di prima scelta.

 Di questa particolare unità militare di provata esperienza combattiva, abbiamo rinvenuto un piastrino identificativo e due scarponi. In modo particolare gli scarponi risalgono al primo tipo utilizzato nelle iniziali operazioni della Seconda Guerra Mondiale. Anche il numero sul piastrino, non molto alto, indica che il soldato ha partecipato a precedenti azioni prima di essere inviato in Abruzzo: Norvegia, Olanda, Creta, Sicilia etc.

Ai primi di dicembre i tedeschi avendo capito l’inganno degli alleati sposteranno questi militari sulla costa adriatica sostituendoli con la 305° Divisione di Fanteria.

Ritrovamenti di particolare interesse sono anche la spilla con la bandiera francese, forse appartenuta ad un coscritto alsaziano o ad un veterano della Francia e la spilla italiana forse oggetto di scambio tra commilitoni dell’Asse.

Purtroppo la gran parte di queste truppe hanno avuto un comportamento crudele nei confronti della popolazione, avendo attuato la strategia della “terra bruciata” minando e distruggendo interi paesi, Rivisondoli, Roccaraso, Castel di Sangro e requisendo agli abitanti tutti i beni comprese coperte e vettovaglie, stufe e soprattutto animali per sfamare i soldati.

Si ricorda in modo particolare la strage di Pietransieri nella quale furono trucidati 128 civili per non aver rispettato  l’ordine di sgombero del paese.

Verso la fine di maggio e i primi di giugno del 1944, dopo lo sfondamento della Linea Gustav, le truppe tedesche, rischiando l’accerchiamento, abbandoneranno l’Abruzzo e risaliranno a nord verso la Linea Gotica.

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